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Ci sono molti cold case, casi freddi, anzi freddissimi, nel nuovo libro di Gabriele Moroni, ‘Delitti e vecchi merletti. Casi di cronaca nera che hanno fatto
s t or ia’da pochi giorni in libreria. Moroni, a lungo inviato speciale de ‘Il Giorno’ quotidiano per cui ha seguito i principali casi di nera e di giudiziaria
degli ultimi decenni, ha applicato le tecniche delle inchieste giornalistiche ai delitti del passato, dalla fine del Settecento fino agli inizi del Novecento. Il
risultato è un libro avvincente che dimostra, al di là di ogni ragionevole dubbio, che omicidi, frodi, serial killer, morti di Stato e relativi insabbiamenti,
rapimenti e persino il calcio scommesse non sono una prerogativa dei nostri tempi. Il libro si apre con il caso del lupo antropofago che alla metà del Settecento fa strage di bambini nella campagne del Milanese. Una morte dopo l’altra si alimenta quella che oggi chiameremmo una‘leggenda metropolitan a’ seguita da un’is t er ia collettiva che trasforma il lupo in un essere demoniaco, tanto che scende in campo anche la Chiesa. C’è poi la cronaca del caso Anita Garibaldi. Come è morta la donna dell’Eroe dei due Mondi? Per il primario dell’ospedale di Ravenna, Luigi Fuschini, che nell’agosto del 1849 eseguì l’au topsia sul cadavere non c’erano dubbi: morta per strangolamento. L’inchiesta — tra misteri, spostamenti del cadavere, testimoni che giurano che è la morte è avvenuta per cause naturali — si arena. Il dubbio resta. Di decennio
in decennio Moroni riapre casi da manuale come quello di Giovanni Cavagnati, magistrato bolognese, sostituto procuratore del Re, scomparso senza
lasciare traccia dopo una serata con gli amici. L’inchiesta, come ricostruito nel libro, resta aperta per decenni ma giustizia non è fatta…(continua)